Il lavoro più bello del mese: come recuperare un pavimento palladiana?
6 Novembre 2020
Il lavoro più bello del mese ci porta in un viaggio senza tempo, a spasso nell’antica Roma.
Osservando questo meraviglioso pavimento palladiana la mente non può fare altro che un salto indietro nel tempo e
immaginare le maestose pavimentazioni dell’epoca.
Questa pavimentazione porta con sé un fascino e una porzione di storia incredibile.
Il pavimento palladiana, infatti, nasce dalla tecnica omonima, ovvero la realizzazione di superfici con pietre di tagli diversi, irregolari, accostati senza rigore geometrico.
Le pietre utilizzate solitamente sono in marmo: da qua deriva il valore estetico e il pregio della pavimentazione.
Le pietre utilizzate sono di grandi dimensioni e di diverso colore: è possibile quindi realizzare un pavimento palladiana
caratterizzato da differenti sfumature e giochi prospettici.
Inoltre, la forma delle pietre, più tondeggiante o squadrata, conferisce alla superficie risultati estetici differenti.
Anche se il pavimento in palladiana nasce e si adatta particolarmente bene alle costruzioni esterne,
come per esempio marciapiedi e vialetti, dopo gli anni ‘60 è stato molto apprezzato e utilizzato anche per gli interni grazie alla lucidatura, che permetteva di ottenere pavimenti originali e uniformi.
Proprio come può capitare per i pavimenti in cementine, alle volte è possibile imbattersi nell’acquisto di un immobile con queste pavimentazioni. Prima di eliminarle vi consigliamo di pensarci bene e valutare se non sia il caso di restaurare queste antiche e preziose superfici. Seguendo l’intervento eseguito dai bravissimi artigiani dell’impresa Pippolo di Timpano potrete comprendere meglio il perché.
Recupero del pavimento palladiana: fasi
Il pavimento palladiana prima dell’intervento si presentava molto compromesso e sporco.
L’intera superficie era ricoperta da residui di cere metallizzate, annerite e deteriorate, depositate negli anni.
Per eliminare questi residui i bravissimi artigiani dell’impresa Pippolo di Timpano hanno eseguito un trattamento decerante con METAL STRIP e MONOSPAZZOLA munita di DISCO ROSSO.
Una volta terminato il deceramento, la superficie appariva “sbiadita e priva di luce”; così, per ridonarle il colore naturale, è stato effettuato un trattamento altamente professionale che solo artigiani qualificati sono in grado di realizzare alla perfezione.
La superficie è stata trattata con OIL WET, un impregnante idro-oleorepellente ad effetto bagnato per materiali lapidei, unito a DILUOIL, un solvente per la diluizione dei prodotti impregnanti oleo-cerosi e la facilitazione del loro assorbimento nei materiali poco porosi.
La miscela è stata spalmata con una monospazzola munita di DISCO BIANCO sulla superficie fino alla saturazione del materiale; questo ha riportato alla luce ed esaltato i colori naturali della superficie.
Volutamente si è evitato l’uso di macchinari pesanti, invasivi e l’utilizzo di tanta acqua.
Una volta pulita e asciutta tutta la superficie, per donare ulteriore lucidità al pavimento, è stata passata sull’intera superficie una mano di POLIFIN, cera per pavimenti anti-sporco, anti-usura con ottima capacità protettiva e resistenza al calpestio.
Conferisce al materiale una finitura molto brillante, resistente all’acqua ed ai detergenti.
POLIFIN è stato dato con vello spandicera e rilucidato a secco con monospazzola munita di DISCO ROSSO.
L’intervento è stato particolarmente impegnativo e ha riportato alla luce la bellezza senza tempo di questo eccezionale
pavimento palladiana, che sembra essere stato levigato con macchine da levigatura che in realtà, grazie alla bravura degli artigiani, non sono mai state usate.
DITTA ESECUTRICE DEI LAVORI
IMPRESA PIPPOLO DI TIMPANO GIUSEPPE