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Marmo: pulizia, trattamento e manutenzione

25 Marzo 2019

Il marmo

“Ho trovato una città di mattoni, ve la restituisco di marmo”, questo diceva Augusto, primo imperatore romano, per esaltare la magnificenza con cui aveva trasformato la città di Roma ed il suo impero.
Ebbene sì, dai tempi antichi ad oggi, il marmo è stato ed è proprio questo: un grande simbolo di profonda ed eterna magnificenza.
Il marmo in senso ristretto e dal punto di vista petrografico, è per definizione una roccia calcarea composta prevalentemente da carbonato di calcio che, per effetto di metamorfismo dinamico o di contatto, ha assunto una struttura cristallina, a grana piuttosto uniforme, più o meno grossa. Dal greco antico μάρμαρον o μάρμαρος, con il significato di “pietra splendente”, come i greci e romani, sono state molte le civiltà che si sono abbagliate con questo splendore, così molti dei più grandi artisti della storia come Michelangelo, hanno costruito le loro opere più celebri, donando loro la luce di questa splendida pietra. Ancora oggi, il marmo, è una delle pietre scelte più di frequente in tutto il mondo, per tutti i tipi di costruzione e soprattutto per offrire loro quella particolare bellezza che rende unica ogni tipo di installazione.
In Italia e nel modo infatti esistono tantissime cave che ogni giorno ci donano differenti tipi di marmo, dai marmi puri a quelli impuri (che contengono il 95% di carbonato di calcio), la magnificenza di questa pietra è infinita.
Come ogni pietra naturale tuttavia, necessita di particolari attenzioni e trattamenti che rendono la sua bellezza davvero eterna. Ma partiamo con ordine, e prima di scoprire come mantenere e lucidare il marmo, andiamo a conoscere i principali tipi di marmo e le specifiche tipologie di finitura che lo rendono così particolare e duraturo nel tempo.

Sua maestà: il Marmo Bianco di Carrara

Parlando di marmo non si può non considerare che lo scettro della categoria, appartenga di diritto al vero re di questa pietra: il marmo bianco. Nel mondo ci sono in tutto una dozzina di cave di marmo bianco: in Brasile, Grecia, Cina e Namibia e poi, ovviamente, Massa – Carrara in Italia. Il Bianco di Carrara è considerato, sia in Italia che all’estero, il marmo italiano per antonomasia. Questa pietra viene estratta dalle Alpi Apuane a Carrara, dove sono presenti le cave di tradizione millenaria più conosciute al mondo. Ancor oggi, come in epoca romana, viene impiegato per la realizzazione di raffinati elementi portanti in edilizia, importanti strutture architettoniche, pavimentazioni, esclusivi elementi ornamentali, manufatti decorativi. Il suo colore nella tonalità di fondo è il bianco perlato, leggermente nuvolato; è caratterizzato da intrusioni, venature e punti grigiastri più o meno presenti ed evidenti. La caratteristica prevalente del marmo bianco è quella di un marmo cristallino a grana variabile da fine a media, omogeneo e compatto, caratterizzato da una percentuale molto elevata di carbonato di calcio e da un basso indice di rifrazione che, dunque, permette alla luce di penetrare nella pietra e di conferirle una speciale lucentezza, prima di essere riflessa. Questa caratteristica rende il marmo bianco prezioso e ricercato in tutto il mondo per la sua eleganza che dona luminosità agli ambienti.

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Marmo Calacatta

Sempre dalle celebri cave di Carrara viene estratta un’altra pregiata tipologia di pietra che prende il nome di Calacatta anche se diverse cave di questo marmo, oltre alle montagne apuane, sono presenti in Versilia e Garfagnana.
Tipologia di pietra a grana fine, con fondo bianco saccaroide, il marmo di Calacatta presenta venature tenui e sfumate, che vanno dal giallo chiaro al grigio, talvolta tendenti al verde. Esistono molte varietà di Calacatta e sono le venature stesse a definire la specifica qualità di questo marmo. Materiale molto pregiato, viene solitamente utilizzato negli interni, pavimenti e rivestimenti, arredo bagno, cornici e altri elementi di design, donando loro un profondo tratto di luce ed unicità.

Una pietra tanto raffinata quanto esclusiva: Marmo rosa

Altro marmo pregiato dalle caratteristiche uniche è il marmo rosa di Candoglia che prende il nome dalle omonime cave d’estrazione della pietra, nel comune di Mergozzo in Piemonte. Il suo caratteristico colore rosa che va da tonalità più chiare ad un rosa intenso con venature di grigio, è la particolarità che lo rende davvero unico. La fama di questa pietra è legata infatti all’uso esclusivo, data la sua particolarità, che ne venne fatto per la costruzione del Duomo di Milano. Tutt’ora, oltre che per le più svariate scelte di costruzione in Italia e nel mondo, il marmo rosa di Candoglia, viene estratto e lavorato direttamente dalla stessa “Fabbrica del Duomo”, per la realizzazione degli elementi scultorei di sostituzione ed i continui restauri della grandiosa chiesa milanese.

Marmo verde o smeraldo?

Sulle falde orientali del Monte Piccioli che sovrasta Prato, nelle antiche cave del Pian di Gello, nasce in epoca antica e si estrae ancora oggi, un altro celebre tipo di marmo: il marmo verde. Il Marmo verde di Prato è detto anche “serpentino”, grazie soprattutto alla serpentina del Monte Ferrato, catena dell’arco Appenninico formata da una roccia spesso più nota appunto, come “verde di Prato”. Il fascino di questa pietra, che ne ha determinato la sua funzione essenzialmente ornamentale, sta soprattutto nel colore, che può toccare i diversi toni del verde, dal chiaro al quasi nero, o anche presentare delle screziature tra il giallo e il verde, che l’hanno fatta efficacemente definire “pietra ranocchiaia”. Oltre ad essere dunque stato impiegato nella realizzazione di numerosi edifici religiosi celebri quali il Duomo di Firenze ed il Duomo di Prato, Santa Maria Novella a Firenze e la Basilica di Santa Maria delle Carceri a Prato, oggi, questo fantastico marmo pregiato, viene utilizzato grazie alla sua unicità, per rendere ancora più particolari, tutte quelle strutture ornamentali che caratterizzano scelte di gusto e ricercatezza.

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Marmo Botticino: un must have per gli interior design!

Parlando di gusto e ricercatezza, ma anche e soprattutto di resistenza ed adattabilità, non possiamo non soffermarci su un altro caratteristico marmo pregiato: il botticino. Il marmo di Botticino è un tipo particolare di pietra calcarea micritica e compatta, di colore beige, estratta nelle cave di Botticino, Nuvolento, Nuvolera, Rezzato e Serle in provincia di Brescia. La varietà cromatica del marmo di Botticino Classico è originata dalla diversa concentrazione e dal diffuso andamento di inclusioni di origine organica e inorganica, nella pasta omogenea di fondo, che prende il nome appunto di micrite. La sua estrema compattezza, l’elevato tasso di porosità ed i bassi valori di assorbimento, rendono così il botticino particolarmente idoneo all’impiego esterno e ne determinano le caratteristiche meccaniche quali la resistenza alla compressione, alla flessione e all’usura. Così, per l’indiscutibile bellezza e le grandi doti di resistenza, il marmo di Botticino è ampiamente utilizzato anche in architettura e, grazie a tutte queste particolari caratteristiche, nella sfera dell’interior design, viene considerato a livello mondiale un tipo di marmo particolarmente pregiato e dunque usato frequentemente.

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Marmo travertino: un fascino eterno

Il fascino senza tempo del marmo trova forma ed estrema completezza in un’altra pregiata tipologia di questa pietra: il travertino.
Si tratta di una roccia sedimentaria, sottotipo dei calcari, composta da cristalli di calcite che si sono formati per deposizione da acque ricche di carbonato di calcio, in grotte naturali o sorgenti che racchiudono resti vegetali che portano alla formazione delle tipiche cavità di questa pietra pregiata. La sua colorazione dipende principalmente dal tipo di ossidi presenti nel materiale e può spaziare dal bianco latte, al nocciola, attraverso varie sfumature del giallo e persino del rosso.
Se pensiamo al Colosseo o a Piazza Navona, ogni descrizione di questo particolare tipo di marmo, può venire meno attraverso semplici parole, a favore del carico emozionale che queste costruzioni di travertino, dall’epoca romana ad oggi, portano con sé.
Nello specifico si tratta di una pietra abbastanza resistente e docile, che trova impiego sia per le pavimentazioni che per i rivestimenti di superfici verticali (anche per le facciate di interi palazzi in stile moderno) sia in ambienti esterni che interni; si presta inoltre anche ad essere scolpito e dunque è possibile impiegarlo per la realizzazione di elementi decorativi quali ad esempio balaustre, corrimano o caminetti.
Il travertino è quindi un marmo dal sapore antico, dal gusto moderno, dal fascino eterno che contribuisce a rendere elegante e raffinato qualsiasi tipo di ambiente.

Questo breve excursus ci ha portato a scoprire alcuni dei principali tipi di marmo e le loro caratteristiche basilari. La composizione però non è l’unico elemento che contraddistingue un marmo dall’altro. Un processo fondamentale che regala al marmo molteplici ed uniche particolarità è senza dubbio la lavorazione. A seconda del tipo di lavorazione infatti il marmo acquisisce finiture differenti. Scopriamo insieme quali sono le finiture del marmo più importanti.

Tecniche di lavorazione del marmo

Una volta estratto e tagliato, per esaltare le qualità e le caratteristiche del marmo, è possibile realizzare sulle lastre svariate lavorazioni come ad esempio la levigatura e la lucidatura.
Queste due tecniche però non sono le sole, scopriamo nel dettaglio quali sono le principali tipologie di lavorazione che si possono eseguire sulle superfici marmoree e quali caratteristiche regalano al nostro pregevole materiale.

    • Levigatura marmo: questo processo viene eseguito tramite delle macchine levigatrici. Questa tecnica dona alle lastre di marmo un aspetto molto satinato, la superficie rimane liscia ma opaca.
    • Lucidatura marmo: la lucidatura avviene come seconda fase dopo la levigatura del marmo; per effettuare questa lavorazione vengono utilizzate lucidatrici a nastro e, una volta ultimata, conferisce alla superficie un aspetto molto brillante, effetto specchio. Il marmo lucido, come in generale le pietre calcaree (contenenti carbonato di calcio), risulta essere il più delicato e sensibile al contatto con le sostanze acide (ad es. limone, aceto, coca cola).
      Per prevenire spiacevoli inconvenienti e per facilitare le operazioni di posa in opera delle lastre in marmo è consigliabile, soprattutto quando sono a basso spessore (es. sotto i 2 cm), utilizzare la tecnica del pre-trattamento chiamata anche pre-posa, per evitare la formazione di aloni e macchie causate dalle malte adesive.
      Per tale pre-protezione vi consigliamo di utilizzare prodotti specifici come: SILOX 6 , un protettivo idrorepellente, adatto per tutti i materiali lapidei assorbenti. Questo ottimo prodotto deve essere applicato su tutta la superficie e garantisce una perfetta difesa contro il degrado.

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  • Bocciardatura marmo: viene eseguita in fabbrica, è una tecnica utilizzata per dare alla lastra un aspetto scolpito, non levigato. Sulla lastra si intravedono rilievi e fossette.
  • Spazzolatura marmo: è una tecnica che conferisce alla lastra un aspetto vissuto ma lucido, per questo motivo spesso viene chiamato anche processo di antichizzazione. Per eseguire questa lavorazione vengono utilizzate delle spazzole abrasive applicate a macchinari per la levigatura.

Come pulire il marmo

Dopo questo breve excursus sulle varie peculiarità che caratterizzano le differenti tipologie di marmo e le sue finiture, possiamo ora addentrarci e scoprire il “complicato” mondo della manutenzione, ovvero quali sono le miglior pratiche e accortezze per mantenere in salute e a lungo il nostro marmo.
Il marmo, materiale poroso e molto delicato, nonostante la propria naturale resistenza, per mantenere il proprio splendore nel tempo richiede infatti molta cura e moltissime attenzioni.

Ma non disperiamoci, fortunatamente per mantenerlo pulito e bello esistono soluzioni naturali molto efficaci, e se i rimedi della nonna non bastassero, c’è sempre Marbec che ci viene in soccorso con i suoi prodotti professionali per la pulizia.

Per capire come pulire in marmo, partiamo dall’igiene quotidiana per poi proseguire e scovare i rimedi più efficaci per eliminare le macchie più ostinate.

Che siano pavimenti o ripiani, per detergerlo profondamente possiamo passare la superficie di marmo con dell’acqua calda e del sapone neutro o con del bicarbonato di sodio.
Se le soluzioni della nonna non ti convincono particolarmente, è possibile utilizzare UNIPUL, un detergente Marbec ideale per pulire il marmo profondamente rispettandone la composizione naturale.

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