Il lavoro più bello del mese

Pavimenti esterni in cotto fiorentino: il lavoro del mese di maggio

1 Giugno 2016

In questo articolo presenteremo il lavoro del mese di maggio e ancora una volta parleremo di pavimenti in cotto toscano. Non stupitevi: da toscani, siamo specializzati in questo materiale. Al pari della bistecca, il cotto fiorentino o cotto toscano, è uno dei prodotti che rendono famosa la nostra regione. Resistente, caldo, naturale, un pavimento in cotto toscano fa la differenza, tanto sui pavimenti esterni quanto sui pavimenti interni. Il lavoro del mese di maggio, che presentiamo in quest’articolo, è stato svolto in una delle città più belle del mondo: Firenze. All’ombra della cupola di Brunelleschi, la ditta Pippolo di Bologna ha eseguito un trattamento antivegetativo sui pavimenti esterni in cotto toscano. Il trattamento antivegetivo serve a rimuovere la patina di incrostazioni biologiche che si forma sui pavimenti in cotto e a non farla ricrescere per un lungo periodo. In questo caso è stato eseguito anche un trattamento contro le infiltrazioni d’acqua. Come potete vedere da questa foto, il risultato è stato ottimale. Siete curiosi di sapere com’è andata? Continuate a leggere!

Il cotto fiorentino: bello ma delicato

La cupola del Duomo di FirenzeRiconoscete questa foto? Esatto, è la cupola del Duomo di Firenze. Manco a dirlo, questa copertura è fatta in tegole di cotto fiorentino ed è in piedi da 600 anni, a dimostrazione della grande resistenza del cotto toscano. Resistente sì, ma delicato: vedete quella patina scura? Si tratta di incrostazioni vegetali cresciute sulla superficie. Vero, sulla cupola danno un bell’effetto di vissuto. Ma che effetto fa su un pavimento esterno? Giudicate voi stessi:Un pavimento macchiato da incrostazioni biologiche

La patina che vedete è la stessa che si trova sulla cupola del duomo. Il cotto, è un terreno di coltura ideale per muschi e licheni, microrganismi vegetali che prosperano su questo materiale. Su questo pavimento, la patina è antiestetica e va rimossa con un trattamento per pavimenti in cotto esterni. Ma prima di raccontarvi quale trattamento è stato effettuato, vediamo perché si forma la patina di alghe sul pavimento in cotto toscano

Perché sul cotto toscano si formano i muschi e i licheni?

Il cotto toscano o cotto fiorentino, è un materiale di origine naturale. Il suo uso risale ai tempi degli etruschi. Allora come oggi, esso trae origine dalle argille senesi che, una volta cotte, si trasformano in piastrelle, mattoni e tegole. Poiché è un materiale poroso, il cotto tende ad assorbire e trattenere l’umidità. In questo modo, diventa un sostrato ideale per microrganismi vegetali: sono questi che si attaccano alla superficie e formano la brutta patina scura che abbiamo visto. Il fenomeno è tanto più grave quanto più la zona è in ombra, come in questo terrazzo.

Come sbarazzarsi di queste macchie vegetali sui pavimenti in cotto esterni? Esistono due metodi: uno a breve termine e uno a lungo termine. Vediamoli uno per uno.

Pulire i pavimenti esterni in cotto: il metodo rapido

Il metodo rapido per la pulizia del cotto fiorentino (o toscano) esterno è l’idropulitrice. Ma, come abbiamo già mostrato in un altro articolo, questo metodo meccanico non è efficace. È vero che l’idropulitrice rimuove lo strato di alghe e muschi. Tuttavia non elimina il problema: dopo qualche tempo la patina si riformerà. Esiste un metodo più efficace per pulire il cotto esterno. Un metodo usato dai professionisti. Si tratta di una soluzione non invasiva e, soprattutto, a lungo termine. Bisogna eseguire un trattamento antivegetativo e antimuschio per cotto esterno. Una soluzione da professionisti: vediamo il trattamento eseguito dalla ditta Pippolo.

Trattamento per cotto esterno: e il pavimento in cotto torna come nuovo!

Una soluzione a lungo termine del problema del muschio esiste. La ditta Pippolo è stata chiamata per eseguire un doppio trattamento. In primo luogo è stato necessario rimuovere la patina di materiale organico che ricopriva la superficie. In secondo luogo si sono combattute le infiltrazioni d’acqua. Il cotto, soprattutto se esterno, deve essere protetto dall’umidità per impedire che trattenga l’umidità. Infine è stato necessario stendere un protettivo per cotto. Il protettivo ha la funzione di turare i pori del materiale. In questo modo si ottengono 3 risultati: i muschi non cresceranno, sarà facile da pulire e resisterà alle macchie.

I passaggi effettuati dalla ditta Pippolo

Vediamo adesso le azioni effettuate dalla ditta Pippolo e i prodotti che ha utilizzato

  1. Gli operatori hanno rimosso lo strato di alghe e licheni con un’idropulitrice. Questo ha permesso di liberare il pavimento dalla patina che lo ricoprivaIl pavimento in cotto dopo il trattamento con l’idropulitrice
  2. Adesso, una mano di ALGANET è quel che ci vuole. ALGANET è un pulitore smacchiatore per incrostazioni biologiche. È stato pensato per la pulizia e trattamento del cotto esterno. Rimuove qualsiasi incrostazione biologica, portando il cotto al suo stato naturale.
  3. Dopo questa fase il pavimento è lasciato asciugare per bene. Non si può intervenire su una superficie ancora umida, tanto più che si sta effettuando un trattamento antiumidità!
  4. Solo adesso è possibile applicare ACQUABLOCK 100. Questo protettivo idrorepellente crea una barriera chimica invisibile che tura i pori del cotto e lo rende impermeabile alle infiltrazioni di qualsiasi tipo.
  5. Il cotto esterno è protetto dall’umidità. Ma non è finita. Il tocco finale viene dato con PAV 05, protettivo antimacchia. PAV 05 protegge il pavimento dalla crescita vegetale e impedisce che macchie o grassi lo macchino.

Come sempre, il risultato lo potete vedere coi vostri occhi. Il pavimento è tornato come nuovo. Adesso, È bello da vedere e da vivere. La patina vegetale lasciamola ai monumenti antichi dove è segno del tempo che passa.

Scheda riassuntiva

Il lavoro del mese

Trattamento antivegetativo e idrorepellente su un pavimento in cotto antico

Ditta che ha eseguito il trattamento

Impresa di Pulizie Pippolo

 

Prodotti trattati nell'articolo
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